Alba Parietti con il suo stacco di coscia kilometrico, le sue labbra a canotto, la sua voce da trans e il suo fare schietto manca alla televisione italiana quasi quanto Simona Ventura. Con lei il trash e la polemica in una trasmissione è assicurato. Soddisfatti o rimborsati. Le sue ultime trasmissioni ormai risalgono ad anni fa. Alballoscuro su La7d (mitica la litigata con Busi) e Talk e Rubriche su Vero Capri.
La prima fu chiusa per bassi
ascolti e la seconda finita perchè cacciata vista la riconversione del canale a
rete tematica sulle telenovelas. Insomma, una devastazione. Nel mentre tante ospitate,
siparietti televisivi un pò ovunque eccetto Rai 1 visto che era stata bandita
da Mauro Mazza, il direttore dell’epoca, e un libro (Da qui non se ne va
nessuno).
La presentatrice in questi giorni,
visto che non se la caga più nessuno, manco Agon Channel che preferisce dare i
programmi alla Ferilli, ha ben deciso di fare un pò di pubbliche relazioni e
riallacciare i rapporti con le persone che contano nel tubo catodico,
rilasciando un’intervista al vetriolo su Il Fatto Quotidiano.
Senza peli sulla lingua, come suo
solito, se la prende con tutti. A cominciare da Berlusconi. Pur di non andare a
Mediaset da lui, rifiutò un’offerta da nove miliardi di vecchie lire. Mica cotiche! "Avevo subito il lavaggio del cervello da Stefano Bonaga. Una capa tanta:
"Qualunque cosa ti offra, non accettare". Mi aveva presentato
Berlusconi come il demonio, ero rimasta condizionata dal martellamento e al
contrario di Stefano, tutto abbracci e pacche sulla spalla con Silvio fin dal
primo minuto, fui molto antipatica. Berlusconi, al contrario, da allora e negli
anni a venire, con me fu simpaticissimo. Al momento del dunque, fu generoso. A
Mediaset però non andai. Dissi no, grazie".
L’Albona nazionale ha litigato praticamente
con tutti e con molti lo ha visto come un onore. Eccetto per l’uomo che la fece
epurare dal principale canale di mamma Rai, Mauro Mazza. "Con altri, penso a
Mauro Mazza, non ne valeva la pena. Una notte a Sanremo arrivò un suo tirapiedi
al Teatro Ariston per farmi alzare dalla poltrona. Di Mazza non mi frega una
mazza, ma la lena dei suoi cortigiani zelanti impegnati a mancarmi di rispetto
era insopportabile. Il suo servo sciocco fu volgarissimo: "Tanto hai fatto
che sei riuscita a infilarti in prima fila".
La starlette non ha parole dolci
neanche per il suo ex agente Caschetto. "Beppe, cresciuto alla grande scuola di
Bibi Ballandi, uno che vezzosamente si vanta di avere la terza elementare e di
mettersi ancora tutti in tasca, capì in fretta come trattare a certi tavoli e
in quel periodo, con me, entrò nel mondo dello spettacolo dalla porta
principale. Fu bravo, si diede un gran daffare, e come direbbe Crozza passò
presto a farsi i cazzi suoi. Costruì la sua squadra e contestualmente il suo
personaggio. Quasi nessuno degli artisti da lui curati riesce a parlargli al
telefono. Il dato sembra secondario, ma fa parte dell'attrazione che porta
quasi tutti i nomi di punta della tv italiana a stare con lui. Certe stelle, maltrattate,
vanno in estasi. Scappavo. Ci dividemmo proprio perché quando Caschetto
serviva, non c'era mai".
E tanto per non farsi mancare
nulla ne ha pure per Sgarbi. "Vittorio è uno psicopatico con cui è
divertentissimo dirsi qualunque cosa". Il sopracitato Aldo Busi. "Mente sapendo
di mentire. Secondo me la sua parte maschile mi si farebbe di corsa. Quella
femminile invece mi somiglia. Finge di disprezzarmi, ma in realtà la soubrette
che vorrebbe svaccare, sogna di essere vista mentre fa la lap dance e abita
l'intellettuale che è in lui, mi invidia. Sono meno colta di Busi, ma non mi sento
meno intelligente". Il critico Aldo Grasso. "Un signore che ha provato così
tanto e invano a entrare in televisione e infine respinto, ha finito per
scriverne. Alle volte la sua satira è divertente, altre meno. Nei miei
confronti, per un certo periodo, nutrì una sorta di ossessione
ossessiva-compulsiva. Prima mi demolì, poi arrivò addirittura a negare la mia
esistenza".
L’accoppiata Ricci e Freccero. "Altro
simpaticissimo figlio di buona donna, Ricci e dico di buona donna perché se
dicessi di puttana insulterei gratuitamente l'incolpevole madre. Con Antonio faccio
ancora lunghe chiacchierate. I liguri sono i peggiori in assoluto. Svelti,
affabulatori, arguti. Dediti al fancazzismo, inclini al vaffanculo facile. Freccero, come Ricci, è molto strutturato, furbo,
rapido. Gente paracula? Paraculissima. L'emblema della paraculaggine che si fa
intelligenza. Una categoria di immortali, i paraculi".
Concludendo con Boncompagni e Irene Ghergo. "Con Boncompagni ho lavorato a lungo e, anche con lui, litigate selvagge. Non si può parlare di Gianni senza parlare dell'associazione a delinquere che lo vede abbracciato a Irene Ghergo. Entrambi intelligentissimi ed entrambi con un talento pari al carattere impossibile. Persone che a costo di bucarlo, il pallone in mano non te lo lasciano. Gente gelosa del proprio giocattolo. Ai tempi di Macao con i ragazzi della trasmissione, veramente bravi, tentammo un esproprio creativo. Duellammo e perdemmo. Gianni era relegato in regia. Irene non riusciva a manovrarmi come faceva con la prima Ambra. Così Boncompagni preferì giocare all'autodistruzione e l'esperimento tramontò".
Concludendo con Boncompagni e Irene Ghergo. "Con Boncompagni ho lavorato a lungo e, anche con lui, litigate selvagge. Non si può parlare di Gianni senza parlare dell'associazione a delinquere che lo vede abbracciato a Irene Ghergo. Entrambi intelligentissimi ed entrambi con un talento pari al carattere impossibile. Persone che a costo di bucarlo, il pallone in mano non te lo lasciano. Gente gelosa del proprio giocattolo. Ai tempi di Macao con i ragazzi della trasmissione, veramente bravi, tentammo un esproprio creativo. Duellammo e perdemmo. Gianni era relegato in regia. Irene non riusciva a manovrarmi come faceva con la prima Ambra. Così Boncompagni preferì giocare all'autodistruzione e l'esperimento tramontò".
Oh! Così ti vogliamo cara Alba. Merda in faccia
per tutti! E a proposito di merda, ecco che arriva anche il momento di
fare mea culpa sul momento più trash della sua carriera, Il Macellaio. "Fa parte
di quelle cose di cui tutti dovremmo pentirci. Fu un'occasione mancata. Volevo
fare un film d'autore. I produttori lo scandalo che portasse la gente al
cinema. E' vero che passa molto in televisione e che non posso lamentarmi degli
introiti dei diritti, ma non c'è italiano che non abbia visto il mio culo".
Va beh! Film d’autore. Non diciamolo
più altrimenti pure la Marini poi ci si getta a capofitto su sta scusa. E soprattutto
mia cara Alba, macellaio o no, il tuo culo gli italiani lo hanno visto che è un
piacere anche in altre occasioni. Goditi i soldi intascati e buonanotte ar secchio. Anche perchè dopo quest'intervista mi sa che non ti rivedremo in televisione per un altro pò...
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