25 agosto 2014

Ariana Grande - My Everything: recensione album


Ariana Grande è una delle poche artiste giovani che non è uscita dalla banda Disney, e forse anche per questo ancora non ha dato di matto o creato scandali di alcuna sorta. Fatta la gavetta a NickelOdeon, tra una serie tv ed una sit-com trash, nel 2013 decide di darsi completamente alla musica, incidendo il suo primo album da solista. Yours Truly. In men che non si dica esordisce al primo posto in America (prima volta in assoluto per una cantante esordiente) e ottiene vari premi a destra e a manca come rivelazione dell’anno.

Grazie al buon debutto con l’album d’esordio, la sua casa discografica decide di spremerla per bene e sfruttarla dove può, facendola diventare una macchina da soldi duettando con la chiunque. Riesce addirittura ad entrare in top ten con ben tre canzoni allo stesso tempo, bruciando record su record. Adesso con il suo secondo album la cantante avrà l'arduo compito di confermare le ottime attese create con i singoli di lancio e dovrà soprattutto dimostrare che non è semplicemente la scopiazzatura di Mariah Carey, ma che ha una sua precisa identità nel panorama musicale.

Con questo secondo progetto, My Everything, Marianah riesce a centrare l’obiettivo. Ci sforna un album degno di nota e con pochissimi passi falsi (si perde giusto un pò nel finale), passando da tracce pop dance ad altre r&b in modo assolutamente naturale, coerente e con una facilità allucinante. L’orda di feauturing e autori al suo capezzale ha dato i suoi frutti. Un album che sicuramente farà bene tanto quanto i primi singoli estratti. Un misto di bravura eccelsa e topaggine che mi fa ben presto pensare che a questa non ce la togliamo dai piedi tanto rapidamente. Benvenuta tra le puttan-pop. Accolta a pieni voti!


Un disco pieno di piccole perle per chi ama il genere e tante potenziali hit per lanciarla nel firmamento della Billboard Hot 100. Spero al più presto che faccia uscire un video anche per il singolo promozionale in duetto col moroso Big Sean e come singoli il duetto con The Weeknd, in assoluto la mia preferita, e la ballad che da il nome al progetto.

Si spera che in futuro, viste le voci, tra i tanti feat farlocchi magari ce ne metta uno di peso proprio con la sua mentore, Mariah. Sogniamo! Nell’attesa godiamoci questo album.



Intro.  Pochi secondi le bastano per far capire di che pasta è fatta – 7

Problem (feat. Iggy Azalea). Bomba. Sfido chiunque a restare fermo ascoltando questo pezzo. Ritornello che non ti lascia più per la canzone tormentone di quest’estate - 8

One Last Time. Per essere prodotta da David Guetta ci va di lusso. La voce resta in primo piano e la musica dance non prende il sopravvento - 7

Why Try. Altro nome importante che collabora in questo brano e si sente tutto. Ryan Tedder dei One Republic. Ottimo riempitivo -  7

Break Free (feat. Zedd).  A me questo canzone non fa impazzire più di tanto, nè tanto meno il video. Ma in America sta già facendo sfraceli. Ovviamente anche qui un produttore di urlo per creare una nuova hit assicurata -  6.5

Best Mistake (feat. Big Sean). Slow jam col quel gran bonazzo del suo presunto fidanzato. Pezzone sdolcinato da far scaldare i cuori più duri - 7

Be My Baby (feat. Cashmere Cat). Brano anni ’90 a tinte omosex che rimanda guarda caso alla divina. Sinceramente, quando il risultato è questo può rimandare a chi vuole – 7.5

Break Your Heart Right Back (feat. Childish Gambino). Ancora anni ’90 a manetta anche se qui l’ispirazione si porta più sulla mitica Diana Ross – 7

Love Me Harder (feat. The Weeknd). Prodotto da Max Martin questo duetto è la perla del disco da far uscire subito come singolo – 8.5

Just a Little Bit of Your Heart. Ballata al piano che strizza l’occhio alle bimbominchia degli 1D, con Harry Style autore del brano   – 6.5

Hands On Me (feat. ASAP Ferg). Uptempo alla Rihanna prodotta da Darkchild. Tra produzione e duetto si poteva fare molto di meglio. Quasi sprecati – 6.5

My Everything. Altra ballad che chiosa alla perfezione l’album e che mostra le mille sfaccettature dell'artista. A dir poco struggente  – 7.5


Bonus Tracks

Bang Bang (feat. Jessie J e Nicki Minaj). Bomba. In attesa spasmodica del video. Unica sola pecca, quella roba fastidiosa che rappa ogni tanto. Ah si, Nicki Minaj. Evitabilissima – 7.5

Only 1. Ottima bonus track che poteva rientrare tranquillamente all’interno del progetto al posto di qualche duetto. Sinceramente troppi - 7

You Don't Know Me. Unica bonus track che sta bene dove sta. Si fa ascoltare ma non aggiunge niente di più e sa di già sentito  – 6.5




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