28 maggio 2013

Psy sommerso di fischi prima della finale di Coppa Italia


La Coppa Italia, o Tim Cup che si voglia, da anni ormai non se la ca*a più nessuno e la Lega Calcio ha cercato in tutti i modi di ridargli spolvero per cercare di ramazzare qualche soldo dalle tv e dagli incassi e non farla finire nel dimenticatoio.

Morta la Coppa delle Coppe si decise di mandare direttamente in Coppa Uefa la vincente del torneo, ma visto che oramai manco più questa manifestazione frega a qualcuno urgeva un'altra soluzione per riattivare l'esistenza di cotanta ciofeca di torneo che oramai anche le grandi snobbano e che la mettono come ultimo obiettivo di stagione, dietro anche al trofeo Birra Moretti.

Allora quale idea geniale concepire per animare quantomeno la finalissima? Scopiazzare a man basse dall'evento dell'anno in America. Il Super Bowl. Quindi inno nazionale e ospite di lusso prima della partita per allietare l'attesa del duello finale.

Quest'anno a cantare l'inno è stata chiamata Malika Ayane applaudita a lungo e ripresa in diretta televisiva durante l'eisbizione. Mentre nello show pre-partita è stato chiamato niente popò di meno che il fenomeno mediatico e di vendite di quest'ultimo anno e mezzo, Psy. Un colpo non da poco per la Tim che ha portato il coreano in Italia ad esibirsi con il suo pezzo tormentone ed il nuovo singolo Gentleman.

E fin qui tutto bene. Si cerca di scopiazzare l'evento americano come si può visto che i mezzi non sono proprio gli stessi. Ma siccome noi italiani come al solito ci dobbiamo far riconoscere dal mondo intero e le cose non sappiamo mai farle bene fino in fondo, che abbiamo combinato questa volta?


Presto detto! Il cantante si è praticamente pappato un milione di euro (questa la somma che si vocifera sia stata spillata per averlo all'Olimpico) per essere completamente snobbato dalle tv che seguivano l'evento, con Mamma Rai che non lo ha manco mandato in onda, facendolo cantare manco cinque minuti sotto i fischi tuonanti da parte di tutto lo stadio. Per la prima volta in vita loro i laziali e i romanisti sono stati d'accordo su di un punto. Psy!

Chi l'avrebbe mai detto che sto cantante riuscisse a conciliare due curve che non condividerebbero tra di loro proprio nulla. Alla faccia dell'evento nell'evento di questo derby romano. Noi italiani da gran signori quali siamo, abbiamo accolto nel migliore dei modi il rapper coreano che per la prima volta (e forse anche ultima) metteva piede sul suolo italiano. Di meglio non potevamo fare.

Fortunatamente il cantante ha cercato di sdrammatizzare il tutto, non solo portando a termine l'esibizione, ma anche affermando con un sorriso imbarazzato che capiva la situazione visto che anche in Corea i tifosi sono passionali e calorosi. Io aggiungerei cafoni e maleducati. Ma va beh! Mio caro Psy prendi e porta a casa. Riempito di fischi si ma col conto in banca gonfio. Gonfio come gli occhi pieni di lacrime dei romanisti che hanno perso la partita...




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